Seminario I-Com, Zamparelli (Sts): 'Gioco fisico rischia crisi come l'ippica'
Il rappresentante dei totoricevitori sportivi al seminario dell'I-Com richiama l'attenzione sui segni di cedimento del settore.
Scritto da Carlo Cammarella
Emilio Zamparelli, Sindacato totoricevitori sportivi
Roma - “Gli ultimi dati del comparto del gioco fisico ci dicono che ci sono 1.109 comuni italiani dove il gioco fisico è scomparso, dove non ci sono ricevitorie o slot attive. Un dato da cui partire che ci fa capire che il riordino è fondamentale altrimenti si può arrivare alla crisi di settore come successo per l’ippica."
A sostenerlo è il presidente del Sindacato totoricevitori sportivi, Emilio Zamparelli, nel suo intervento al seminario dedicato all'aggiornamento sullo stato del riordino del gioco in denaro in Italia, organizzato dall’Istituto per la competitività – I-Com, (powered by Igt) oggi, mercoledì 21 maggio.
"Credo che il riordino sia fondamentale perché il settore dà segnali di cedimento. Il gioco in quei comuni non è abolito, i residenti giocano a distanza per cui sono solo gli operatori ad aver subito un danno." Questo perché "il player troverà una strada diversa e l’online, che lo raggiunge a casa, è un’alternativa che consente agli utenti di raggiungere siti illegali dove nessuno viene tutelato."
"La crisi del comparto fisico", secondo Zamparelli, "riguarda tutto il settore."
"Oggi c’è il web e ci sono i tipster", evidenzia il presidente di Sts, "sono questi i fenomeni che vanno trattati e il rischio è che se non procediamo con il riordino si accentui la crisi del settore."
"La maggior parte delle entrate dal gioco", sottolinea ancora, "arrivano dal fisico ma le normative locali creano caos ed è essenziale una normativa nazionale. Il gioco responsabile e la tutela del giocatore credo siano temi risolti, perché sono temi già attenzionati."