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Gioco e lavoro: dall'intelligenza artificiale nessuna minaccia, ma opportunità

24 maggio 2025 - 09:35

Per Emanuela Girardi (Adra, Pop AI e Fondazione Fair), chi lavora nel settore del gioco non deve temere l'intelligenza artificiale ma cogliere l'occasione per specializzarsi.

Scritto da Fm
©  Igor Omilaev / Unsplash

© Igor Omilaev / Unsplash

Quando pensiamo al futuro dell'industria del gioco, alla sua inevitabile evoluzione, oltre ai cambiamenti normativi che da sempre lo “condizionano”, dobbiamo necessariamente valutare anche ciò che lo circonda. Lo scenario generale in cui si muove, le nuove tecnologie con cui è chiamato a dialogare e a intrecciarsi, le conseguenze dei cambiamenti del mercato, dove dominano sempre di più le concentrazioni di aziende.

Abbiamo provato a delineare le tendenze già in atto e in arrivo con due esperti - Emanuela Girardi, presidente di Adra, founder & president di Pop AI e membro del consiglio direttivo della Fondazione Fair, e l'avvocato Fabio Maggesi, specializzato in diritto societario e internazionale, managing partner dello studio legale associato Meplaw – nello speciale dedicato all'occupazione pubblicato sulla rivista di maggio di Gioco News (consultabile integralmente online a questo link).

 

Ecco la prima parte di questo approfondimento, con l'intervista a Emanuela Girardi. In più occasioni ha sottolineato che l'intelligenza artificiale può aiutarci a creare ambienti di gioco più etici e sicuri, tutelare i giocatori e favorire il gioco responsabile. Ma questo aspetto ha delle ricadute in termini occupazionali nell'industria del gioco? “Credo che oggi abbiamo la fortuna di vivere in un’epoca davvero eccezionale dove le tecnologie di AI, in continuo e rapido sviluppo, offrono opportunità enormi e stanno trasformando tutta la nostra società e tutti I settori, compreso quello dl gioco dove l’AI rappresenta una straordinaria opportunità per creare ambienti di gioco più sicuri ed etici, un obiettivo richiesto anche dal recente decreto sul riordino del gioco online. L'AI non sostituirà il lavoro umano, ma trasformerà profondamente il modo in cui professionisti e aziende operano anche nel settore del gioco. Alcuni compiti verranno certamente automatizzati, ma spesso si tratterà di compiti ripetitivi e spesso a basso valore aggiunto, che libereranno tempo e risorse per attività che richiedono creatività, empatia e pensiero strategico, qualità intrinsecamente umane che l'AI non può replicare. Con l’AI si potranno sviluppare nuove applicazioni per rendere i giochi più sicuri: con l'analisi predittiva può identificare potenziali situazioni di rischio, permettendo interventi preventivi mirati; con i sistemi di raccomandazione si può personalizzare l'esperienza di gioco alle caratteristiche individuali, creando limiti e avvisi personalizzati che rispettano le vulnerabilità specifiche di ciascun giocatore. Questo passaggio da un approccio reattivo a uno proattivo rappresenta una vera rivoluzione nel settore, allineandosi perfettamente con la definizione di 'gioco responsabile' contenuta nel decreto sul riordino”.

Ma per Girardi le possibilità offerte dall'intelligenza artificiale non finiscono qui: “Vedo anche tante opportunità per nuovi ruoli professionali specializzati, soprattutto quelli che combinano varie discipline come etica e AI, o psicologia e AI, insieme alle competenze specifiche del settore del gioco. Alcuni nuovi lavori saranno gli eticisti dell’AI, degli esperti che integrano principi di etica e responsabilità sociale con l’AI e che dovranno essere inclusi già nella fase di progettazione dei giochi, rendendoli sicuri ed etici by design. Un’altra professione sarà quella dei data scientist specializzati nel gioco: professionisti capaci di analizzare grandi volumi di dati, identificare pattern di gioco problematici e sviluppare algoritmi predittivi per intervenire preventivamente prima che si verifichino situazioni critiche. A questo punto si potrebbero inserire gli specialisti in intervento preventivo: figure che combinano conoscenze psicologiche e tecnologiche per progettare interventi personalizzati basati sui dati raccolti dai sistemi di AI. Un’ultima area di grande interesse nei prossimi anni riguarda gli esperti di Physical AI per ambienti di gioco: nuovi professionisti che progettano spazi fisici intelligenti dove sensori e sistemi IoT (oggetti connessi provvisti di sensori, software e altre tecnologie che consentono loro di trasmettere e ricevere dati allo scopo di informare gli utenti o di automatizzare un'azione, Ndr) creano esperienze di gioco sicure e coinvolgenti. Questa evoluzione tecnologica non rappresenta quindi una minaccia per l'occupazione, ma un'opportunità, l'AI può trasformare positivamente il settore, contrastando efficacemente situazioni anomale e apportando maggiore trasparenza che permette di conciliare intrattenimento e responsabilità sociale richiesta a gran voce sia dalla società che dalle istituzioni. La Fondazione Fair è impegnata in questo processo di innovazione responsabile, promuovendo l'adozione di tecnologie avanzate che sostengano il gioco come forma di intrattenimento positivo e sicuro”.

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